Il week end si avvicina a grandi passi e se nonostante il sole ed il caldo tanto attesi e già diventati insopportabili, non volete passarlo al mare, voglio suggerirVi un posticino romantico e pieno di fascino dove trascorrere un tranquillo pomeriggio di inizio estate: Fiorenzuola di Focara in provincia di Pesaro/Urbino.
Situato a 10 Km d Pesaro, 25 da Rimini e 15 da Riccione, Fiorenzuola di Focara è l'unico borgo medievale che si erge a 177 metri sul livello del mare.
La sua cinta muraria di forma pentagonale, eretta nel passato a difesa del castello, è attualmente in fase di restauro unitamente ai torrioni laterali, mentre un lato è a strapiombo sul mare; quella che vedete è l'antica porta d'accesso al borgo medievale, sulla quale una targa rievoca i versi Danteschi (Inferno XXVIII) relativi ad un fatto avvenuto sul mare antistante.
Il toponimo "focara", di origine antichissima, sembra risalire ai fuochi che si accendevano per richiamare l'attenzione del naviganti in prossimità del pericoloso promontorio o per la presenza di "fornacelle" dove si cuocevano laterizi e terrecotte (dal dialetto romagnolo fuchèr o fughèr, cioè focare per cuocere i laterizi)
Da "Florentia" (o Castrum Florentii o Castrum Florentinum) deriva Fiorenzuola: nome presente in altre regioni italiane come diminutivo-vezzeggiativo da "florens-florentis" = fiorente. La citazione di Dante Alighieri "Poi farà si ch'al vento di Focara - non farà lor mestier voto né preco" (Divina Commedia Inferno, XXVIII, vv.89-90), ha reso particolarmente famoso questo borgo a picco sul mare, in un tratto nel quale occorrevano "voti e preghiere" per salvarsi dai fortunali.
Inserita nel territorio facente parte del Parco Monte San Bartolo, polmone verde anche per la vicina riviera romagnola, Fiorenzuola di Focara offre una spiaggetta naturale, con sabbia e ciottoli, formatasi nel tempo di fronte al limpido mare.
Chi avrà voglia di camminare e nel contempo gustarsi lo spettacolo di questa distesa azzurra sotto i propri piedi, potrà raggiungerla percorrendo il sentiero a gradoni situato sul fianco della montagna
oppure scegliendo un percorso più agevole anche se più lungo, optare per la dismessa strada provinciale che con ampi tornanti arriva fino al mare tra alberi ed arbusti che procurano una provvidenziale ombra e frescura.
Fiorenzuola è paese di delicati incanti, forse non ce n'è altro più bello nell'arco di costa da Venezia ad Ancona. Noto da sempre a tutti i viaggiatori di terra e di mare, di fondazione romana, fu trasformato in castello dagli arcivescovi di Ravenna, quando Pesaro faceva parte della Pentapoli Marittima Bizantina.
È uno dei quattro castelli (insieme a Casteldimezzo, Gradara e Granarola) edificati tra il X ed il XIII secolo, al fine di costituire un organico sistema difensivo per il controllo del valico della Siligata, nell'area di confine tra la Chiesa Ravennate e la Chiesa Pesarese prima, e tra i Malatesta di Rimini e quelli di Pesaro poi.
Rimangono, quali testimonianze del suo passato, qualche portale del '600-'700,
alcuni picchiotti ai portoni, ed i resti delle mura medievali.
Tra gli importanti segni che restano della storia di Fiorenzuola, un cenno a parte va dedicato alla Chiesa di Sant’Andrea, di cui oggi sopravvive solo il suggestivo campanile con orologio che rintocca il passare delle ore.
Sorretta da possenti mura “a 7 teste”, pare che originariamente fosse adibita a sala d’armi, a fortino o comunque a luogo di difesa.
In realtà dell’antica chiesa di Sant’Andrea apostolo già si parla in alcuni documenti del 1144 e ciò documenta la sua importanza, confortata dal fatto che il rettorato fu tra i più ambiti in tutta la diocesi di Pesaro. Ricostruita nel 1825 sulle fondamenta dell’antica fortezza del castello, al suo interno presentava 5 altari dedicati rispettivamente a Sant’Andrea, Sant’Antonio da Padova, Santa Lucia e Sant’Agata, alla Madonna del Rosario e al Santissimo Crocifisso. Tutti gli altari erano circondati da opere di pregevole fattura, alcune delle quali sono tuttora conservate a Pesaro, altre nella nuova parrocchia appena fuori le mura. La chiesa era dotata di un bellissimo organo della scuola del Callido realizzato nel 1825.
Fin al 1867, anno di costruzione dell’attuale cimitero, nel pavimento trovavano luogo le sepolture per i sacerdoti, i membri delle due confraternite e i fanciulli.
Il 16 agosto del 1916 Sant’Andrea venne rasa al suolo da una forte scossa di terremoto ed a sua testimonianza è tuttora lasciato il campanile,
recentemente restaurato come simbolo della cittadina.
E' particolarmente suggestivo passeggiare per questo piccolo borgo,
che conserva intatta nei suoi vicoli
e nelle sue piazzette
la memoria del passato, tanta da attirare sempre più turisti e tantissime coppie di sposi che trovano in questo piccolo gioiello il set ideale per le loro foto ricordo.